(Sound of Subterrania) A sette anni dal debutto torna questo scatenato trio femminile svedese, una band energetica, diretta, frizzante. Un rock alternativo, ricco di impeto punk, ma anche di suggestioni dark wave, spesso capaci di intrecciarsi in un minimalismo travolgente. Tetra e decadente la title track, quasi un’anteprima, un sipario che contemporaneamente si alza sulla band e cala sui sogni e sulle speranze del genere umano. “Shame and Blame” accosta una ritmica diretta a-là Ramones con sonorità digitali, tra il cosmico e l’ectoplasmatico, cosa che troviamo anche sulla più grintosa ”Bruise and Go”. Quasi giocosa la pulsante e ribelle “Silence Violence”, mentre torna quel soft punk avvolto nell’elettronica con la favolosa “Falling”, brano con strofe irresistibili e un ritornello coinvolgente. La dark wave domina “Hibernate”, la frenesia è la spina dorsale della determinata “The Defrost”, mentre vibrazioni intense fuoriescono dal rock di “Make a Scene”. Malinconia in un clima heavy & dark con la trionfale “Lost Girl”, prima di “Smile”, un epilogo che punta ad uno stato d’animo felice partendo da un remoto angolo dove risiedono mestizia e rassegnazione. Album pregno di quell’oscurità che si cela pericolosamente tra i fasci potenti raggi luminosi, un album introspettivo, intimo, personale, esplicitamente sincero. Con una produzione che vuole offrire quell’esperienza da sala prove, con una resa piacevolmente chiusa ed avvolgente, “Undreams” crea un’assurda dipendenza, un bisogno quasi disperato di lasciarsi andare, con mente, corpo e sogni a questi intensi ed potenti tre quarti d’ora.

(Luca Zakk) Voto: 8/10