(GS Productions) Debut album per Somnent, one man band creata nel 2015 dal poli strumentista italo americano Giovanni A. Vigliotti. L’atmosfera che pervade “Soujorn” è estremamente malinconica, intimista. I testi ruotano attorno alla brevità della vita, la sofferenza dell’essere umano e l’accettazione della morte come unica certezza. La positività e l’ottimismo non albergano tra i solchi di questo disco. Musicalmente ci troviamo davanti ad un death/doom estremamente di classe, con chitarre potenti e funeree, ritmiche molto lente e malinconici inserti di piano. Le bands di riferimento sono le solite note del panorama inglese (Paradise Lost, Anathema, My Dying Bride), ma certe melodie richiamano anche i Tiamat di “Wildhoney”. Il growl di Vigliotti è potente e profondo, anche se devo dire che preferisco le parti dove canta con la voce pulita, a mio avviso più adatta ad enfatizzare il mood malinconico del platter. Una malinconia profonda, ma piacevole, tanto da lasciarsi cullare dagli arpeggi acustici presenti su “Unveiled”, oppure dall’intreccio di melodie vocali tra Giovanni e la bravissima Zineb El Bougrini, presente nella title track che apre l’album. Un album potente e delicato allo stesso tempo. In altre parole: emozionante!

(Matteo Piotto) Voto: 10/10