(Rock It Up Records) Doom, progressivi, sinfonici, epici. Vasta la possibile collocazione dell’arte dei greci Sorrows Paths. Un percorso lirico concepito su un deviato concetto di amore,  un percorso sonoro basato su una marcata meticolosità nella scelta dei suoni, dei cambi di tempo, delle atmosfere create. Un album che si sviluppa in maniera imponente, monumentale.  Servono diversi ascolti per immergersi completamente nel mondo acustico creato dai Sorrows Path. Si propongono come una band doom, in stile Candlemass, ma si spingono decisamente oltre il limite imposto dall’appartenenza al genere. Assolutamente talentuosi dal punto di vista esecutivo e creativo, i Sorrow Path riescono a creare un’esperienza sonora decisamente heavy, con marcate influenze sinfoniche che mi ricordano, a tratti, gli austriaci Serenity. Inciso in maniera impeccabile, tanto che ogni singolo strumento è totalmente valorizzato, offrendo spesso idee contorte che enfatizzano il risultato finale, questo “The Rough Path Of Nihilism” è un album estremamente complesso, nonostante abbia quelle caratteristiche di immediatezza che permettono di ricordare i brani ed i ritornelli sin dal primo ascolto.  Ma sono comunque i successivi ascolti di questo viaggio sonoro di oltre un’ora che permettono di percepire le vere sensazioni,  di svelare tutti segreti nascosti, di illuminare tutti i meandri oscuri sapientemente costruiti nelle dodici tracce. E’ un vero peccato che artisti del genere, sulla scena dal 1993, abbiano dovuto attendere tutto questo tempo per trovare il giusto contratto discografico che offra  visibilità e promozione alla band, a possibilità di godere di un prodotto eccezionale a noi malati terminale di musica. La qualità dei pezzi è sempre alta, ma ci sono episodi particolarmente superiori come “The Beast (S.P.R)”, la fantastica “Honestly”, la tecnica “Getting Closer” e la potentissima “Queen Of Doom”, la quale offre un ritornello assolutamente epico ed indimenticabile. Un disco che lascia poco spazio alle parole, in quanto va capito, goduto, interpretato. La chiave di ascolto è una mente completamente libera: ci penseranno le melodie dell’opera a riempire di emozioni, ad offrire quel senso di appagamento totale che solo ottimi album sono grado di offrire.

(Luca Zakk) Voto: 8/10