(Dying Victims Productions) Mi interrogo sempre più spesso su quanto sia diventato vasto il filone del vintage heavy metal: ovvero di tutte quelle formazioni formate da giovani (sotto i 30 anni, direi) che si rifanno alle gloriose sonorità heavy ed epic dei primi anni ’80. Aggiungiamo allora alla lista i misteriosi belgi Soulcaster, che non danno alcuna informazione su se stessi, e si ispirano al mondo letterario dell’a me sconosciuto scrittore americano Brandon Sanderson. Il loro EP d’esordio si apre con “Truthless of Shinovar”, che ha il riff epicamente giusto alla Eternal Champion, ma il mix è pessimo: sembra davvero che le voci siano registrate in corridoio, e anche se siamo di fronte a un prodotto underground la cosa non può non contare. Più statica “Shardbearer”, e si può forse sentire una melodia warlordiana in “The Wretch”; ottimo break per “The Heretic’s Apprentice”, il brano migliore del lotto, antico il fascino della conclusiva “From Abamabar to Urithiru”, che spazia fra gli High Spirits degli esordi e i Manilla Road per l’accelerazione finale. Se ancora non siete sazi di queste sonorità… ma onestamente mi sembra che altri, nello stesso ambito, abbiano fatto di meglio.

(René Urkus) Voto: 6,5/10