copspermbloods(Coyote Records) Derivazione verso il crust, l’hardcore, il brutal death metal e il grindcore. Violenza sonora. Estremismo musicale che si esprime con disgusto. Ma cosa può essere se non questo il grindcore e i suoi fratelli maggiori? Metteteci poi il nome della band di Chieti che da l’idea di averlo preso da William S. Burroughs, e una copertina di Jef Zornow (Mortician, Six Feet Under e altri) ed ecco che tutto si incastona in questa totale e irriverente nuova proposta dei SpermBloodShit. Un nuovo album, cinque anni dopo “The Tourette’s Syndrome”, passati comunque a registrare e pubblicare altre cose, un nuovo assalto, una nuova dissoluzione degli elementi formali del metal, brutalizzandoli. C’è tutto quello che un fanatico dell’hardcore vecchio stampo, anzi dei Discharge, del grindcore alla A.C., Agathocles e Carnivore potrebbe desiderare, o quasi. Nei quindici pezzi totali (si va dal minuto e passa fino agli oltre due, tre e c’è una canzone di oltre quattro minuti) i tre casinisti creano ritmiche selvagge e continuamente in evoluzione. Una trasformazione in essere, continua e che genera qualcosa in movimento. Non è il solito album dove si suona a rotta di collo. Il punk più marcio e scorretto è alleato al metal più bastardo, contrastato da mazzate death metal con voce in growl o tempeste grindcore con ugole massacrate. Scenari in lotta tra loro che si alternano, si sopprimono a vicenda, vincono e perdono poco dopo e per risorgere ancora e così “The Tourette’s Syndrome” mi fa pensare che potrebbe anche non essere un album solo per i puristi dell’estremo. A me sarebbe piaciuto un pochino di grindcore in più, ma gli SpermBloodShit non l’hanno mica registrato per me questo lavoro e poi questa mancanza potrebbe essere la carta giusta per assicurarsi un seguito maggiore. Lo spero.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10