(Great Dane Records) Trio death metal di recente formazione, con un EP omonimo pubblicato lo scorso anno e ora un album griffato Great Dane Records. Per essere un esordio e di musicisti insieme da poco, “Shadows” è una interessante manifestazione dell’arte del death metal. I pezzi sono potenti, cupi come il genere richiede e poi mostrano un certo dinamismo. Il passo non è mai del tutto fissato e anzi certi scatti ritmici, tirati, frenetici e dirompenti sono forse la migliore espressione del songwriting del trio sardo-calabrese. Si dichiarano concentrati nei testi sugli aspetti della sofferenza e disagio che si incrociano con visioni di morte e disperazione che stanno trascinando al declino l’umanità. Apocalisse della mente e dei valori, confezionata con la musica dei Spiral Wounds ben tagliata per questi concetti. Ogni pezzo è una progressione, grazie ad arrampicate sia delle chitarre quanto dei ritmi, artificiali ma ben impiantati nell’economia dei suoni. Il basso riempie al meglio gli spazi sonori e concede un minimo di profondità al tutto. La voce si divide tra growl, principalmente, e scream in una scelta che contribuisce al dinamismo di stile. Il death metal dei Spiral Wounds possiede connotazioni technical ma viene anche spinto verso il brutal in certi casi, con anche elementi hardcore sporadicamente udibili in qualche cavalcata dissanguante. Sandro, chitarra, programmi ritmici, Tato, voce, e Patrizio, basso e coautore dei testi con Tato, hanno inciso un discreto album. I meriti di “Shadows” sono gfià stati elencati e pur se i pezzi non sono prevedibili e denotano ambizione nella composizione, qualcosa sul songwriting andrebbe limato ed anche per gli arrangiamenti. Per esempio qualche passaggio tra una sezione e l’altra suona brusco. Pur comprendendo che ci si arrangia con i mezzi che si hanno a disposizione, il sospetto è che il mixaggio non conceda un valore reale all’album. La chitarra ad esempio appare un po’ sotto al resto e i ritmi invece sono debordanti nei livelli dei suoni. Tutto sommato “Shadows” è un buon inizio per la band.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10