(Svart Records) Sono la ‘prima band doom finlandese’, sono in giro dalla fine degli anni ’80, ma hanno iniziato a pubblicare dischi sola da circa vent’anni, arrivando ora a questo ‘grande sigillo’, ‘solo’ il quinto album della discografia. Tra i grandi del doom finnico, a fianco di nomi quali Lord Vicar e Reverend Bizarre, negli ultimi due grandiosi lavori hanno avuto proprio il vocalist di questi ultimi, Albert Witchfinder, in particolare nell’ultimo “The Year Is One” (recensione qui) uscito, però, ormai sei anni fa! Ed ecco il primo ostacolo: Sami Albert Hynninen non c’è più, cosa normale visto i suoi innumerevoli progetti e la sua nota sfuggente volatilità… ma sostituire una voce come la sua è sicuramente un compito dannatamente arduo! Fortunatamente dopo un paio di ascolti ci si rende conto che il nuovo Kimmo Perämäki (Masquerage) è l’ugola ideale, forse meno teatrale del precedente ma sicuramente con un range vocale mostruoso, sempre capace di interpretare con maestosità i riff micidiali partoriti dai letali fratelli Maijala. Le otto tracce di “The Great Seal” sono doom allo stato puro, doom incisivo, doom decadente, ricco di melodia che si sviluppa attorno quella pestilenziale spirale discendente che conduce agli inferi più sulfurei. Minacciosa e seducente “Death´s Charioteer”, provocante ed epica “Martyrdom Operation”, brano perfetto per le corde vocali di Kimmo, il quale arriva a sfiorare anche il growl. Pesante e spirituale “Skoptsy”, tagliente “Khristovovery”, incalzante e ricca di vibrazioni “Visions Of Immortality”. Doom da urlo con l’imponente “Feast Of The Lord”, un pezzo nel quale l’headbanging diventa una necessità fisica, carnale, intima… prima della conclusiva e funerea “Are You A Witch”, un epilogo mostruoso, la posa della lapide sulla tomba che celebra la fine del rito funebre. Un rito, si, un rito di suicidio collettivo… un’orgia di auto-immolazione: metallo puro. Caldo. Rovente. Pesante. Epico. Pungente. Tagliente. Non solo sono i primi finnici del genere… sono anche tra i pochi -e non solo finlandesi- che rimangono fedeli allo stile, devoti senza indugi a quell’antico voto, a quel doom che odia e rifiuta di evolversi, quel doom che se suonasse differente perderebbe ogni caratteristica identificativa, ogni visione oscura, ogni sortilegio, ogni dannata magia nera.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10