(Listenable Records) Sticky Boys sul palco, è giunta l’ora, volumi a palla, schitarrata iniziale dell’introduzione “This is Rock’n’Roll” che scalda gli animi e fa partire “Rock’n’Roll Nation”. Il pubblico va via di testa. Corpi sudati fuori controllo. Il controllo è defunto. Controllo è una definizione morta, sepolta dalla pulsante linea di basso di JB. Intanto Alex tortura la chitarra con vigorosi accordi, e grida nel microfono ‘Welcome to the Rock’n’Roll Nation’, mentre la potente cassa di Tom pulsa e va saltare in aria la marea di gente presente all’HELLFEST 2011. La security è in allarme DEFCON 1. Un pubblico completamente esaltato, balla, beve birra con sete desertica, liquido che cola giù lungo il collo. “Bang that Head”. Inno della nazione il cui popolo sono i rockers, il cui re assoluto spara accordi alla AC/DC, riproponendo un’energia senza epoca, mentre i sudditi gridano osannando il loro re.  “Great Big Dynamite”…. Tutto esplode. Da qualche parte qualche biker spara al limitatore una Harledy Davidson, scarichi aperti. “Girls in the City”, ragazze sexy ancheggiano, magliette bagnate, ormoni impazziti, ritmica irresistibile, sex, drug and rock’n’roll, unica ovvia regola.  “Big Thrill” crea il panico: persone al limite dell’esaltazione mistica fracassano lattine vuote con testate al limite dell’equilibrio mentale, al limite dell’autolesionismo. “Miss Saturday Night”: Non c’è un domani, e se c’è non importa più a nessuno. Il rock pulsa, il rock rapisce, il rock inneggia con “The World Don’t Go Round”. Pallottole sparate dagli speakers, “Night Rocker”. “Fat Boy Charlie”, gli speakers sanguinano come timpani distrutti. “The Way to Rock’n’Roll”. E’ la strada della perdizione. E’ la strada degli eccessi. E’ il rock! E’ la ragione per la quale io sto qua scrivere, voi a leggere. Never stop! This is Rock And Roll!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10