(Bakerteam Records) Terzo lavoro per i vicentini Stigmhate. Terza prova che deve dire quanto la band sia maturata e se incamminata su un percorso proprio. Gli Stigmhate sviluppano un black metal veloce e serrato, ma non grezzo. La volontà di costruire dei pezzi con una linea melodica precisa, l’istinto di variare il riffing avvicinano la band al black metal di stile sia svedese che norvegese. Violenza si, ma attraverso canzoni intrise di epica e logica compositiva. E’ il terzo album e la crescita dei singoli e del songwriting è lievitata con grazia. Due pezzi veloci in apertura e poi “Gathered of Isolation”, brano dove i mid-tempos si alternano con le fasi veloci. “Architects of Fate” è un brano che ha dentro un piglio simil progressive e in questo contribuiscono tutti i musicisti, mentre “Plenary Repulsion” ha un intermezzo che retrocede al death metal e funziona benissimo. Altra canzone degna di menzione è “Luce”, posta a chiusura dell’album. Succede così che dopo un paio di ascolti “The Sun Collapse” si assorbe senza fatica e i pezzi non hanno alcuna zona d’ombra, una parte di questo merito va certamente alla scelta di comporre pezzi che non siano di durata eccessiva (spesso di 3′ e mezzo). Un lavoro di limpida semplicità nella sua ferale appartenenza al black metal e che conferma l’avvenuto perfezionamento nello spirito compositivo degli Stigmhate.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10