(Go Down Records) Giungono al debutto gli italiani Stone Fist, offrendo sei tracce, poco più di venti minuti.. di potenza pura. L’etichetta che li pubblica può far pensare all’ennesima band stoner, ad un’altra band psych/fuzz, e invece il trio resta fedele al moniker, piantandoti in faccia un pesantissimo pugno, con violenza, con indole letale. Lo stoner c’è, certo, da qualche parte… e forse anche dei segnali di fumo fuzzy, ma l’anima punk sulla quale si erige l’intera struttura dei brani, stile del vocalist in primis, rende i pezzi così dannatamente cattivi, così desiderosi di esser suonati in fretta attraverso amplificatori spinti oltre i propri limiti fisici, materializzando un baccano così favolosamente travolgente, che è impossibile resistere. “Nightmare Blues” è punk, non certo blues. Esattamente come “Showbiz Bitch”, solo che qui c’è più sballo, più droga, più allucinazione. Vi posso giurare che dentro “Crazy Surgeon”, da qualche parte, scavando bene, c’è un botto di melodia… e da qualche parte la furia punk diventa pure apocalittica, diventa doom! Ma allora è solo un disco punk? No, e questo lo dimostra brillantemente la favolosa “Space Trip”, si, proprio spaziale, proprio un trip alimentato da cosucce così colorate da ridipingere l’intero firmamento (o la vostra percezione dello stesso). Granitica e pesante “Pornstar”, rocambolesca la conclusiva “Metal Zombie”, capace di far coniugare punk e thrash… i quali forse non sono mai stati due cose tanto diversi. In venti minuti questi tre infilano dentro il sacco, oltre a qualche cadavere, molteplici badilate di terra punk, tante psicosi grunge, un’infinità di allucinogeni stoner e doom… il tutto sotto la spessa e ruvida polvere del desert rock. “Stone Fist” sarò breve, durerà poco, ma va assolutamente suonato a volumi mostruosamente indecenti!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10