(Sneakout Records) Sorprendente debutto per Stray Bullets, formazione veronese in circolazione dal 2007. La band aveva in realtà pubblicato un album intitolato “Lost Soul Town” nel 2010, ma stilisticamente era piuttosto lontano da quanto proposto ora e con una line up differente. Dall’hard rock iniziale, i nostri si sono infatti diretti verso una direzione più glam/sleazy, con pezzi energici e taglienti quanto basta e ruffiani al punto giusto. Molti dei brani presenti su “Shut Up” comparivano già nel precedente lavoro citato, ma qui sono stravolti e arrangiati secondo il nuovo corso artistico del combo veneto. “Lost Soul Town è un mid tempo incalzante, con le chitarre che intrecciano riffs catchy, ottimamente sostenuti da una sezione ritmica solida e potente. “Get On You” è puro rock’n’roll dalla ritmica sostenuta e travolgente. “Hurt” è anthemica, adatta ad una situazione live. “Candy” colpisce per le linee vocali grintose e ruffiane allo stesso tempo. È proprio la voce di Ale uno dei punti di forza di questo disco. La sua timbrica è un mix di Ronnie James Dio, Klaus Meine e Kevin DuBrow. “One Way” è una power ballad dove le doti espressive di Ale risaltano ulteriormente, mentre le chitarre tessono assoli davvero ben incastonati. “Put Up Shut Up” è invece il pezzo più aggressivo e diretto del lotto, ricordando un po’ gli Skid Row di “Slave To The Grind”. Non mi dilungo ulteriormente in un noioso track by track. Mi limito solo a dire che “Shut Up” è un album esaltante che se fosse uscito negli States una trentina di anni fa, ora parleremmo degli Stray Bullets come delle rock stars mondiali.

(Matteo Piotto) Voto: 9,5/10