(Masked Dead Records / Sulphur Music) Tanti anni fa feci ascoltare un album dei Cradle of Filth ad un amico il quale già ascoltava rock e metal, senza però addentrarsi in meandri così oscuri. La sua reazione fu semplice: ‘sembrano gli Iron Maiden più arrabbiati con un tizio che urla’. Nella sua semplicità tale reazione descriveva quello che oggi chiamiamo influenze e, quello che emerge quando della musica ingloba in qualche modo altra musica, altri stili. I neo nati Strega, italiani, composti da membri -tra gli altri- di Ponte Del Diavolo e Darkend (il cantante quello di questi ultimi), spingono oltre il concetto descritto dal mio amico, arrivando molto vicino alla galassia delle band esistenti che suonano esattamente come altre band in circolazione. Se i gruppi principali di provenienza dei membri sono estremamente originali ed identificativi, questi Strega sono veramente vicini un cross over proprio degli Iron Maiden (i primi trenta secondi di “Til-Aar Hyleventïdar” ne sono la prova) e… quel che i Cradle of Filth hanno già fatto, aggiungendoci un tocco di Tribulation (diciamo dell’epoca “The Children of the Night”). Ci sono i cambi di voce schizoidi di Dani, ci sono i riff stila Iron Maiden, ci sono le belle tastiere gotiche (nel disco le suona Luca Del Re dei Selvans), sembra davvero un side-project di gente fuoriuscita dalle sopra citate band ispiranti. Ciononostante i tre brani sono interessanti, accattivanti, energetici: la title track, con una base heavy più a-là Judas Priest, ha un ottimo tiro, un incedere grintoso, una buona chitarra solista e le tastiere dipingono perfettamente quell’atmosfera misteriosa ed esoterica che la band vuole palesare. “Era Kuolemann” è catchy, pulsante, suggestiva, con lo stile derivativo ben evidente, tuttavia con un risultato piacevole… cosa comune alla conclusiva “Til-Aar Hyleventïdar”, la quale arriva anche a picchi quasi hard rock. Interessante la scelta stilistica (e rituale) di cantare in lingua Arrakyan, una lingua appositamente inventata dalla band. Un progetto con ottime idee ancora acerbe o una divertente divagazione artistica fine a se stessa? Vedremo cosa ci racconterà una eventuale prossima pubblicazione.
(Luca Zakk) Voto: 6,5/10