(I, Voidhanger Records) Strigiform nascono con la collaborazione tra elementi di Vertebra Atlantis, Afraid Of Destiny e Thirst Prayer. In poco meno di trentacinque minuti questo vortice generato attraverso la coabitazione di parti death e black metal, spazza via ogni cosa e lascia un senso di caos generale. Ritmi insistiti e atmosfere estremamente fosche. Le chitarre sprigionano trame elettriche, nervose, stilisticamente spaziando tra i due generi succitati. Il basso è perfetto ed emerge tra le pieghe dei pezzi, anche per via delle distorsioni così scheletriche delle sei corde, fornendo così una discreta profondità al sound. Cantato che appare folle, disperato e tra harsh e fino al growl con un timbro al vetriolo. Il senso di un vortice che turbina oscuro e devastante si percepisce per tutta la durata di “Aconite”. Come se un’atmosfera angusta aleggiasse su ogni momento dell’album. Le chitarre definiscono una sorta di scia melodica che serpeggia nei pezzi, contrastata da questi ritmi esacerbati, ossessivi. L’ascolto di “Aconite” è l’immergersi in una profondità, alla quale i Strigiform non hanno dato confini precisi.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10




