copsubhuman(Subasound Records) Mazzate e botte, non menate a casaccio ma con lucida efferatezza. Questo è “tributo di Sangue”. Thrash metal che in fin dei conti è ripulito e modernizzato un po’ come hanno fatto i Testament negli ultimi anni. Lungi da me dal voler accostare o paragonare la poderosa realtà toscana a quella di Chuck Billy e soci, perché è innegabile come i Subhuman tirino fuori un sound thrash metal con ritocchi e impennate death metal e levigando e smussando gli angoli, in modo da non apparire old style o scontati, ma al contempo essere una spietata macchina thrash e con una propria e spiccata personalità. Chiarito questo concetto, le dieci tracce del nuovo album sono una vera tempesta. La musica si erge come una roccaforte imponente, anzi è un carro armato che si avvia alla guerra. I nemici? Il nostro tempo, la nostra società, i nostri mali, i nostri difetti. Quali? Eccovi i titoli: “Fassaborto”, “Evoluzione Inversa”, “Tutti i Vizi del Presidente”, “Santo Impostore”. Insomma, prendete le cose più torbide e aberranti, i fatti più inquietanti della cronaca, e non solo, e dateli in mano a dei musicisti che inchiodano nell’album pattern ritmici spietati e chitarre che elaborano un sistematico assalto sonoro. Il genere suonato possiede passaggi pregni di groove, blast beat estremi, un cantato in growl e non solo quello. C’è tutto. Ci sono le cose sentite negli ultimi dieci anni presso alcuni grandi del thrash metal, ma sfido a riproporre un sound così maturo e ben arrangiato. Forse a volte la band eccede nella mazzate e in passaggi elaborati, rinunciando a qualche melodia che dia respiro, ma d’altronde questo è thrash metal intitolato “Tributo di Sangue”, la copertina è truce e la musica è suonata da quelle facce, andatevi a vedere le foto! Detto questo, cosa ci si può aspettare?

(Alberto Vitale) Voto: 7/10