copsufferins(Sliptrick Records) Il precedente album per SG Records, “Brutal Realities”, ha fatto parlare tutto sommato bene di se e dunque Patrick Amati, titolare del progetto Suffer In Silence, non ha perso tempo per riproporre la propria musica, in particolare ai fedeli del death metal. “Behimnd the Truth” è un lavoro molto particolare, a causa di uno stile sicuramente variegato che porta i pezzi ad essere un misto di death metal melodico, prog, symphonic e blackened. I ritmi spediti e l’assalto arcigno e pieno di vita delle chitarre vengono continuamente modulati ed ecco che blast beat serrati e una trama delle chitarre che sanno essere opache e tenebrose, creano scenari tra il blackned e un death metal spietato, a metà tra quello europeo ed alcune situazioni di quello più tecnico d’oltreoceano. Se “The Light of Salvation” che in alcuni frangenti mi ha fatto pensare ad una versione più morbida dei Behemoth, già il successivo brano, “Blind to Look the Truth” sconfina verso un blando symphonic e con melodie che ricordano i primi Dark Tranquillity. Ho fatto questo ragionamento sulla base di due soli pezzi, ed ecco che appare chiaro su quanto l’album riesca ad essere diversificato e pieno di contenuti. La differenza la fa anche l’uso della voce, che si presenta in diversi stili, un ulteriore merito comunque va alle tenebrose e maestose tastiere, gli spunti solisti delle sei corde e di certo un drumming agile e puntuale. “Thieves of Power” è un modo per suonare con cattiveria e violenta attitudine, salvo poi offrire un ritornello di stampo melodico e un bridge alla Cynic. Un tipo di struttura che si ripresenta più volte nei pezzi, anche se a volte c’è al posto dei fraseggi tecnici, o con essi, un lato sinfonico. Di nuovo più cose, più situazioni, stili ed idee. Ho avuto difficoltà ad ascoltare questo lavoro, fino a quando non ho deciso di prendermi il tempo giusto per fare solo quello, cioè un ascolto svolto con notevole attenzione e voglia di capire, quel filo compositivo non esile che percorre gli undici pezzi.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10