(autoproduzione / Distrokid) L’esordio discografico dei Sun Fall Down ci riporta ai primi anni ’90. “Burn” è un album con echi di dark-new wave, nu metal, semi-industrial e alternative/grunge rock, registrato da Christian Gorla (chitarra e cori), Mauro Gilardi (voce e chitarra), Daniele Granella (basso e synth), Christian Dellavedova (chitarra) con la collaborazione alla batteria di Matteo “Bonzo” Bonassi (ex Rapsodia). Apprezzabile la produzione svoltasi al Magnitude Recording Studio di Seregno (MB) con Matteo Magni (Anewrage e Break Me Down). Le canzoni presentano dunque questo gioco di equilibri, nello stile del quale sono costituite e si individuano alcune decisamente accattivanti. “Rise”, ruggente e elettrica con un buon gioco sull’effettistica, come avviene poi anche con la successiva “Ffm”, con un suo piglio punk, nonché la tranquillità celata di “Speak Inside Me”. Altri pezzi risultano meno avvincenti pur se interessanti come idea di base, per esempio il dark della title track, “Mirror” dal suo marchio grunge, la reinterpretazione di “Back To Black” di Amy Winehouse che si trascina dietro per impronta dei suoni e cantato anche “Heartbroken”. Anche se questa atmosfera del decennio citato è predominante, il carattere alternative del tutto rende i pezzi di “Burn” auspicabili anche ai giorni nostri. Insomma, il tempo non è un fattore incisivo per “Burn” e infatti la già citata “Mirror” potrebbe essere in sintonia con gli Alice In Chains e non da meno con l’attuale pop rock negli USA. I Sun Fall Down definiscono un lavoro nel quale il tema è la ricerca di sé stessi, sulla propria comprensione e del proprio ruolo nella vita. Questo concetto è percepibile nelle pieghe delle atmosfere che si odono in “Burn”.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10