(Seeing Red Records) Il sepolcro del mausoleo SuuM è stato scoperchiato per la prima volta nel 2018, un’operazione che ha portato alla luce il primo album “Buried in to the Grave”. Si riapre la mefitica cripta della band per questo secondo album, opera votata al doom metal di natura sepolcrale, decadente e con tratti anche spettrali. I SuuM rispettano la tradizione del genere con pezzi dal minutaggio abbastanza ampio, i ritmi lenti, la voce lamentosa ma in tono (nello stile di Messiah Marcolin), oltre alle chitarre che sono un perenne funerale. Tutto si rispetta e tutto puzza di incenso e zolfo in “Cryptomass”, la musica palpita di maledizione e angoscia per quasi un’ora. Il clima ricorda i Candlemass o i Memento Mori, più di tutto però si avverte l’aria di occultismo, l’atmosfera gotica, il lezzo dei cimiteri! La title track fa da gran cerimoniere aprendo l’album, con un tono vagamente Sleep e al contempo una smisurata e inquietante decadenza generale, per quasi nove minuti. Si apprezza il dinamismo di “Creatures from the Vault”, quanto quella di “The Failure of Creation”, due pezzi in netto contrasto con la staticità di “Funeral Circle” e “Burial at Night”. Le quattro composizioni succitate sono la parte centrale di “Cryptomass”, seguita dall’intermezzo acustico “Mass in the Catacomb” e dalla conclusiva accoppiata “Claws of Evil” e “Reaper Looks in Your Eyes”. L’immensa durata e l’aria nefasta di “Cryptomass” rendono l’ascolto una prova spossante per l’ascoltatore, al contempo affascinante per i suoi toni da candele che bruciano nell’oscurità di qualche cripta. Chi vive per quel genere di atmosfere troverà ”rinfrancante” questo album!

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10