(Non Serviam Records) Tornano dopo tre anni dal debutto gli italiani Svart Vinter, band fortemente ispirata la black scandinavo anni ’90, con un sound fortemente atmosferico il quale predilige una profondità precettiva alla solita prevedibile velocità. Il nuovo disco, oltre alla radice composta di fondatori Luca ed Emanuela (Veil of Conspiracy), vede un rinnovamento dell line up, con particaolare attenzione l’ingresso del nuovo frontman, Andrea Maggioni (Astral Emptiness), elemento con una voce che si fonde perfettamente con le aperture sonore proposte. Ecco quindi che le tracce si rivelano estremamente piacevoli e coinvolgenti: pulsante e in qualche modo vicina al DSBM la coppia di brani in apertura, “Torment” e “Frozen Tomb” (la quale per certi versi ricorda i Nocturnal Depression). C’è una sublime crudeltà nella potente title track, l’impeto della forza della natura si scatena con “Ritual”, si rivela tetra ma anche furibonda “Abyss”. Brani come “My Last Winter” riescono a materializzare uno scenario freddo e desolato, sia nei passaggi più tirati che nelle parentesi più riflessive, mentre la conclusiva “Beneath The Night’s Cold Gaze” evoca il meglio del black anni ’90, combinando bellissimi arpeggi, mid tempo marziale e un generale incedere che si colloca tra l’epico e il marziale. Per quanto la loro proposta non inventi davvero nulla di nuovo, la potenza emozionale trasmessa è immensa, tanto che questi nove brani riescono ad avvolgere l’ascoltatore in un abbraccio gelido tipicamente nordico, ma arricchito dal calore di sensazioni non certamente appartenenti al black scandinavo. Ritmiche energetiche, atmosfere suggestive, melodie profonde e inquietanti, linee vocali aggressive ma anche pregne di disperazione, di dolore, di lacerante sofferenza. Un viaggio nelle tenebre, nella sensualità delle tenebre, attratti dal loro mistero, dal loro ingannevole magnetismo.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10