copswarth(Iron Bonehead) Tornano, ad un anno di distanza della precedente raccolta “Omine Pestilentiae”, gli Swarþ, band di cui si ignorano sia la provenienza che i membri che la costituiscono. Musicalmente, il gruppo segue le coordinate che lo caratterizzano sin dagli esordi: un black/death metal old school influenzato da Celtic Frost e Mayhem. Rispetto alla precedente raccolta, qui i brani sono più brevi, il songwriting è più snello e diretto, pur conservando quell’alone estremamente oscuro, quelle atmosfere tetre e mortali, trademark del combo. “I” è aperta da un riff lento ed angosciante, con rintocchi di campana in sottofondo, prima della brutale accelerazione sulla quale si stagliano vocals putride, un growling malato e profondo. Nuovo cambio di tempo, sorretto da ritmiche di stampo thrash, cadenzate e stralunate che ricordano vagamente i Satyricon di “Rebel Extravaganza”, alternate ad altre accelerazioni. Nel finale, partono dei cori malinconici ed angoscianti, che disegnano atmosfere lugubri su un riffing piuttosto sostenuto. “II” è tipicamente black metal, con arpeggi dissonanti di chitarra di scuola Norvegese ed assoli minimali ma piuttosto melodici. Verso la fine parte un arpeggio di chitarra acustica, che fa da base a dei cori femminili, prima della feroce accelerazione nel finale. Solo due brani, quindi, ma grondanti oscurità, potenza ed aggressività, doti valorizzate da una produzione sicuramente maggiormente professionale rispetto alla precedente release. In attesa di un nuovo full length, questo “Veneficium” si rivela un antipasto più che godibile

(Matteo Piotto) Voto: 7/10