(Bloody Mountain Records) Personaggio ormai noto in redazione Matthew Schott (QUI recensito più volte), batterista di estrazione e polistrumentista per spirito d’iniziativa e creatività. Valdur, Garden Of Hesperides e altri progetti e poi ovviamente Sxuperion, ovvero il tentativo di portare il blackened death metal su un piano avantgarde che inizia da lontano. Schott avvia questo progetto alla fine degli anni ’90 con demo ed EP, ma il grosso della sua discografia si concentra dal 2014 con l’album “Through Cosmic Corridors” e ora giunge al sesto album. Tra le cose più oscure realizzate, “Auscultating Astral Monuments” è un turbinio infernale con lampi di misticismo, visionarietà, di sperimentazione che diluiscono il calco black e death metal che estremizza certi discorsi sonori. Oltre mezz’ora di tempeste cosmiche e abissi insondabili, nei quali cenni di elettronica e sintetizzatori creano minime decorazioni, frammenti di ambient, di space metal e di un osare tipico del progetto. Solo qualche ritmo eccessivamente frenetico usato come portamento di base nella totalità dei pezzi che rischia di farne somigliare alcuni di essi, tuttavia le intenzioni di Sxuperion sono sempre quelle di spingersi altrove.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10