(Season Of Mist) Esiste il termine one-man band ma nel caso di Sylvaine, ovvero Kathrine Shepard, si potrebbe parlare di one-woman band, nonostante la musicista si faccia accompagnare per questo album dalla batteria suonata da Dorian Mansiaux. Sylvaine fonde elettronica, rock, folk, metal nelle loro accezioni malinconiche quanto riflessive, aggraziate e a momenti anche irreali. Di lei si è spesso usato il termine ‘black gaze’, ma le etichette nel caso della norvegese sono una traslitterazione precaria del suo status musicale. Questo album ha una identità diversa dai precedenti lavori. Con “Nova” Kathrine Shepard si è concentrata su se stessa, innanzitutto dal punto di vista testuale e poi dunque inquadrarne per diretta conseguenza il confacente taglio musicale. Approfondimento, elaborazione, rinascita, è uno schema forse approssimativo per inquadrare se stessi e il proprio cammino nel mondo, ma questo è il lavoro concettuale e personale fatto in “Nova”. Uno schema che produce un risultato nuovo rispetto ai precedenti album. Se le prime due composizioni, tra le quali la title track e opener nonché uno dei primi pezzi presentati in anteprima, offrono all’ascoltatore una dimensione vocale dominante ben legata al suo stile solito, pian piano l’addentrasi nell’album lascia scorrere una serie di situazioni emotive e sonore diversificate e tutte con atmosfere dominanti. “Nova” è una sperimentazione meno profonda rispetto a quanto fatto finora da Sylvaine. C’è sempre molta atmosfera nella musica di Sylvaine ma a questo giro il tutto possiede un livellamento generale nelle melodie. Ampie atmosfere, voce eterea e un tessuto musicale tutto sommato calmo che procede con i suoi picchi e una misurata, attenta e pianificata andatura. Tra l’altro l’opener e title track e la conclusiva “Everything Must Come To An And” – esiste anche una bonus track, “Dissolution” – dal titolo esemplificativo del percorso tracciato nell’album dalla musicista, sono due pezzi molto quieti: etereo il primo, folk e intimista il secondo. Sembrano due parentesi che contengono una massa sonora ribollente e fluente al contempo. Per quanto l’album sia legato a schemi, pensieri e sentimenti personali, sembra essere un lavoro musicale ragionato, studiato, deciso nei suoi movimenti senza troppe fughe di stile e di improvvisazione.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10