(autoproduzione) È un flusso di cose inusuali questo EP dei finnici Synthre e tra l’altro con una produzione che rende i suoni squillanti, magari anche leggermente dissonanti in certi momenti, eppure con fluire un intrigante saltuariamente dissonante. Definiti come black metal, i Synthre in realtà sommano più stili, come il death e thrash, con melodie e atmosfere che spesso assumono toni epici ed esotici, con tendenze a litanie mediorientali e arcaiche. Tipo i Nile! “Heterodoxa” fa un sunto ideale, perché nei pezzi non c’è un reale cantato, tra le religioni assiro-babilonesi, dunque nella mitologia sumerica e mesopotamica in generale. Questo vuol dire che i pezzi che compongono l’EP, lambiscono i concetti che hanno poi toccato religioni successive, dunque quelle monoteistiche, abramitiche e gnostiche. Cinque pezzi in ventidue minuti, avvolgono l’ascoltatore di un’atmosfera elettrica, conturbante, densa di storia e soprattutto di mistero. Un drumming furioso che sembra in certi casi lanciarsi a stile libero e chitarre che cantilenano melodie arcaiche, squillanti, dense di elettricità e mistica derivata. “Heterodoxa” è un’entità figlia di storie nate migliaia di anni fa che ancora oggi estendono le loro ombre su ognuno di noi.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10