(Pride & Joy Music) Tornano all’attacco i Tarchon Fist, stavolta con un concept nel quale si affrontano il dio Tarchon e il demone Manth, entrambi ‘personaggi’ della mitologia e della religione etrusca. Seguo i bolognesi dall’inizio e devo dire che Lucio Tattini e compagni hanno fatto sempre bene il proprio sporco lavoro, proponendo un heavy metal classico ma mai statico, e in più punti felicemente contaminato da qualche accenno power. Il “Prologue of the Apocalypse” non è allineato con il resto del disco, in quanto molto più ‘moderno’; con “Clash of the Gods” si torna al classico heavy metal sound con un brano che ha molto dei Saxon più ruggenti (ma c’è anche un intermezzo maideniano). Coinvolgenti il ritmo e l’energia di “Evil comes from the Underground”, e convince anche il coro cadenzato della breve “No Mercy for the Enemy”. Con “Proud to be Dinosaurs” gli emiliani affermano la propria appartenenza ai defenders; stradaiola “Sky Rider”, il brano che più ricorda i Rain, mentre la conclusiva “My Destiny” è una power ballad in convincente crescendo. Un quarto disco che piacerà ai fan di vecchia data e potrebbe anche crearne di nuovi!

(René Urkus) Voto: 7,5/10