coptasterevenge(Autoproduzione) Torrenziale esordio di thrash ‘contaminato’ per i torinesi Taste Revenge, che finora si erano fatti notare soltanto con un ep di ben cinque anni fa; il fatto che la maggior parte dei brani sia mixata insieme contribuisce all’effetto devastante che questo velocissimo disco ha sull’ascoltatore. “Godslayer”, con cui si aprono le danze, è violenza pura si situa da qualche parte fra i Nevermore e i Testament; uno schiacciasassi anche “Ask me to die”, e in “Becoming a Legend” c’è un lavoro chitarristico sfrenato e impeccabile. Punta sul versante estremo, con un cantato più versatile, “Dawn of Reckoning”; “Victims of Silence” è la ballad, sempre aspra e spigolosa: gli unici ‘veri’ accenni di melodia si trovano infatti nella bella “Nailed to Reality”. Con la conclusiva titletrack i nostri, che hanno sempre privilegiato un approccio decisamente moderno, sembrano guardare indietro a sonorità più classiche, ancora una volta testamentiane (almeno così mi sembra), ma incupite fino a rivelare un tocco doomy. Un discreto cazzotto in faccia da una formazione che può attirare appassionati sia dalla vecchia guardia che dalla nuova.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10