(I, Voidhanger Records) Dis Pater delinea un mondo onirico, superiore e avvolto dalle nebbie del malessere, traducibile nel mondo reale come funeral doom metal. Il musicista australiano è alla sua seconda e importante registrazione. Fluisce tra mestizia e romanticismo, con una sensazione di maestoso oblio, navigando tra melodie importanti e atmosfere fosche. “The Descent Of Mortals Past” dal punto di vista testuale si aggancia a tematiche dell’aldilà, con riferimenti alla mitologia greco-romana. La narrazione di Tempestuous Fall è con un growl oscuro e in clean, il cui registro ha dei tratti quasi androgini. Alcuni scorci dell’album rievocano scenari alla My Dying Bride e comunque al primevo doom inglese, nonostante l’autore abbia apertamente dichiarato di volere ricalcare le atmosfere toccate come Midnight Odyssey, progetto black metal di taglio ambient e atmospheric dello stesso Dis Pater. La composizione “Requiem of the Sea” è una suggestiva rilettura del celebre “Requiem in RE Minore” di W.A.Mozart ed è un momento maestoso dell’album. Non l’unico certo, melodicamente però è estremamente accattivante. L’opener “Theseus – Encased in the Stones of Hades” offre grazia e un parco melodico eccellente, dai connotati puramente novantiani. “Heracles – Dark is the Home of the Underworld” offre qualche spunto death metal e “Orpheus – In Dark Deathly Grey” è un incredibile intreccio tra chitarra acustica, voce, tastiere. Un esempio di arte elegiaca e madrigale. L’album consta infine di sei composizioni totali e tutte di buona fattura. “The Descent Of Mortals Past” tocca così una mistica importante, legata a tematiche mitologiche che diventano archetipi per l’animo umano. Intorno a ciò c’è la musica: maestosa, vasta, evocativa e poetica.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10