12Jacket_3mm_spine_all_sides.indd(Iron Bonehead) Due brani per tredici minuti di musica. Nonostante la breve durata, questo mini dei Polacchi Temple Desecration trasuda malvagia intensità da tutti i pori. Il genere proposto è un death/black primordiale, grezzo, esattamente come la produzione, assolutamente low-fi. L’opener “Ghoul Prayer” è introdotta da un coro monastico che interpreta il “Magnificat”, interrotto da una voce isterica di una vecchia megera, forse una strega, prima del massacro sonoro, costituito da riffs assassini e grezzi, con continui blast beats e una voce bestiale, ibrida tra growling e screaming. Nella parte centrale il ritmo rallenta brevemente grazie a partiture dal sapore doom, che ritroviamo anche in apertura del secondo e conclusivo brano “Apotheosis”. Il riffing è lento, cadenzato e con parti in pick slide, tecnica caduta un po’ in disuso negli ultimi anni. Dopo pochi secondi parte un’accelerazione apocalittica, un marasma sonoro di un’intensità sentita poche altre volte. In conclusione, tornano le parti lente e pesanti, mentre si ripresenta la voce inquietante presente nell’intro. Musica estrema senza fronzoli, ignorante, lontana dai tecnicismi e super produzioni laccate che infestano ultimamente il mercato. Pura malvagità!

(Matteo Piotto) Voto: 8/10