(code666) Feroce il secondo album degli inglesi Terra. Feroce ma … freddo. Due tracce spietate, lunghissime (venti minuti ciascuna) le quali abbracciano il black metal deviando spesso su concetti atmosferici espressi in chiave drone e post, dimenticando però qualche dettaglio originale. Un secondo album più debole del precedente, meno strano, meno innovativo. Complessità infinita, labirinti compositivi… senza però quell’extra, quel senso di rivelazione che mi aspettavo di sentire. “Apotheosis” apre ipnotica, forse troppo in quanto il primo ‘riff black’ arriva dopo molto tempo, lasciando l’ascoltatore tra suoni, tastiere, rumori e feedback. Quando finalmente esplode nella violenza inospitale arriva anche (verso la metà del brano) il post-metal con suoni strani, drumming irregolare, offrendo barlumi interessanti ma nulla di veramente nuovo. “Nadir” è più suonata, ma anche dispersiva e poco chiara, senza un qualcosa di interessante o personale. Sicuramente non è una release di cattiva qualità e i quaranta minuti di devastazione sono efficaci e letali. Ma manca qualcosa. Manca un pizzico di stranezza, forse una dose di rischio, quel qualcosa di eccentrico e eccessivamente malato. Qualcosa che spiazzi, che generi stupore ed incredulità.

(Luca Zakk) Voto: 5,5/10