(UPRISING! Records) C’è tanta oscurità nella musica dei Tersivel… qualcosa che spazia ampiamente dal death melodico agli Anathema, toccando nel mezzo un ampio ventaglio di sonorità, passando per gli anni ’70 e nelle radici di bands quali Enslaved e Gojira. È il terzo album questo “To The Orphic Void” per la band argentino-svedese (è il batterista ad essere scandinavo, il resto della band è di Buenos Aires… anche se ormai sembra abitino tutti a Malmö), un progetto che continua a crescere, ad evolvere violentemente da quel folk/power metal delle origini, le quali si collocano ormai indietro nel tempo di quasi vent’anni. Sei brani immensi nei quali un groove penetrante incalza con parametri appartenenti al death melodico, divagando su metal atmosferico, con una forte componente vintage metal, implicazioni deliziosamente teatrali ed un turbinio favolosamente progressivo che scolpisce la mente ad ogni singolo emozionante ascolto, scavando profondi solchi chiaramente trasudanti una energia post-metal. Oscura e profonda “She”, una pesantezza cadenzata scolpita da favolosi organi d’altra epica. Evoluzioni più rabbiose con la minacciosa, anche se ricca di synth, “Weeping Iron Tears”, contorta e tendente a modernità impenetrabili “Moving On”. Indubbiamente prog “The Ferryman”, pulsante e pregna di dannazione “Shivering Deadly Cold”, prima della lunghissima e conclusiva “Transmigration Of The Soul”, brano capace di riassumere in modo sublime la fantasia creativa della band, oltre che una produzione semplicemente favolosa. Album immenso, intenso, roccioso. Dall’immediato coinvolgimento subito chiaro con la opener “She”, fino agli infiniti dettagli tecnici che si rivelano lentamente, ascolto dopo ascolto. La chiave d’ascolto è il lasciarsi catturare, l’abbandonarsi lascivamente alla perversione sonora di questo geniale lavoro. Tre quarti d’ora ai quali dedicare totale ed assoluta devozione!

(Luca Zakk) Voto: 9/10