coptextures(Nuclear Blast) Non si facevano vedere da parecchio tempo, gli olandesi Textures: dall’ultimo disco di inediti, “Dualism”, sono passati quasi cinque anni. I nostri si fanno perdonare con l’annuncio di una doppia uscita: entro la fine dell’anno avremo infatti a disposizione anche “Genotype”, che completerà il dittico con un’unica canzone di un’ora! Di inusitata violenza la opener “Oceans collide”: un brano dove modern prog, djent e post metal si intersecano per ricreare la dinamica immagine espressa dal titolo. Il cantato al vetriolo di Daniel de Jongh (che comunque si esprimerà, nel corso del disco, anche su altri registri) è perfettamente al servizio delle emozioni che la musica vuole suggerire. Arriva a ritmiche sfrenatamente metalcore “Shaping a single Grain of Sand”; con i sette minuti di “Illuminate the Trail” abbiamo un prog più classico, che nella prima parte del brano ricorda i Symphony X – la seconda parte rallenta e ‘ragiona’, offrendo una pausa mentale all’ascoltatore. Finalmente “Erosion” offre una melodia netta, chiara, solare; la conclusione del disco si orienta, inaspettatamente, su territori post metal, prima con l’etereo strumentale “Zman”, poi con “Timeless”, la cui rabbiosa disperazione ricorda abbastanza da vicino gli Ocean. Bravi i Textures, così bravi da convincere anche un vecchietto come me, che quando legge ‘progressive’ pensa unicamente alle trame sonore dei Dream Theater!

(René Urkus) Voto: 7,5/10