(Noise Appeal Records) Dietro una bellissima ed enigmatica copertina, esce quel che sembra essere il secondo album degli austriaci Burning Flags, una simbiosi di punk e rock alternativo, molto più efficace e coinvolgente di tanti nomi noti, famosi e ormai incapaci di dire qualcosa di nuovo. C’è molto, tanta sostanza: la voce rauca del vocalist, il gusto melodico, i ritornelli catchy, le divagazioni atmosferiche che brani quali “Breathe Under Water” riescono a celare. Ma in tutta questa energia emerge pure una nota nu-metal, forse intensificata dal timbro vocale sofferente del frontman. Malinconica “Rest Of Our Lives“, intensa “A New King”, profonda e delicata la power ballad “Beyond The End Of Her Street”. È più diretta, più punk “Back to Life”, un punk che diventa più brutale e spietato con “Hyperthermia”. Imprevedibile “Legacy”, forse troppo moderna “Mistaken”, prima della conclusiva, rabbiosa e liberatoria “Thicker Skin”. Dieci brani, poco più di mezzora: musica sincera, diretta, piena di spontaneità, dannatamente grintosa, subdolamente ribelle, in qualche modo fresca e necessaria.

(Luca Zakk) Voto: 8/10