copthecloudycators(Inverse Records) Non so come si faccia, nel 2014, a non lasciare traccia ‘ufficiale’ di sé su internet, ma i finlandesi The Cloudycators ci sono riusciti: pagina Facebook con quattro righe in finlandese, pagina ufficiale non funzionante, pagina Soundcloud senza una riga di testo. Per completare, le informazioni del promopack sono poche e direi fuorvianti (nel loro sound non c’è quasi traccia di thrash), per cui di questa formazione so solo che si è formata quattro anni fa e che questo è il debut. Insomma, ne so di meno delle demo power che ordinavo per posta, con lettera a mano e soldi nella busta, alla fine degli anni ’90! Complimenti per la promozione della vostra immagine, ragazzi… “Animal”, la opener, dispiega un melodic metal tipicamente nordico, figlio bastardo del power che fu, ma contaminato da melodie e suoni di chitarra vagamente nu. “Cenobite” sfoggia un cantato quasi free style e chitarroni quasi da System of a Down, mentre “Cum out and play” (che titolo!) butta nel mucchio cadenze doomy medio-orientaleggianti. Melodie potenti, ancora fra melodic e nu, in “Drunken easy Night”; ritmo incalzante con “Dusty Forms”, poi nella titletrack trovo quasi irritante il fatto che il singer si metta a tossire un paio di volte (cosa naturalmente voluta, ma…). Cambi di tempo e passaggi più lenti e d’atmosfera in “Pennywize”, poi “Wandering” è una power ballad fuori scala rispetto al resto dell’album, dato che ha suoni quasi southern. Si sconfina in un rock da cassetta nella conclusiva “When Rain comes down”. Di una cosa sono certo: è un prodotto per le nuove leve!

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10