copthecoffeen(Moonlight Records) Questo debutto dei The Coffeen è a metà strada tra il tutto e il nulla. Il primo è rappresentato da sei canzoni che mischiano più cose, sonorità, ma anche atteggiamenti. Il nulla può essere il rischio di non piacere a chi non ha nelle proprie preferenze certi modelli proposti dai The Coffeen. La mia è una valutazione a margine, in quanto questa istintiva fusione tra punk/dark, rock/doom, low-fi/stoner e altro mi ha ben impressionato. Sonorità oscure, un’atmosfera spazientita, quasi strafottente e tante rielaborazioni che dilatano l’area di appartenenza dei The Coffeen di Andrea Giuliani, ovvero uno dei due boss della Moonlight Records e bassista dei noti TalismanStone. Gli altri due sono Giampaolo Rossi, batteria, e Matteo Folegatti, chitarra. “Zombie for Breakfast” è sepolcrale nel suo sorgere. Il basso pulsa con intensità, l’orrore si diffonde e un gothic punk si dimena e cavalca. Matrice chiara, ridefinita nella seguente “FistFuck Rising”, con un riff alla Black Sabbath e quindi molto bluesy che divampa e tiene banco per oltre 6’. Ottimo l’esempio di “Zombie’s bar” dove gli elementi più caratterizzanti del sound della band si amalgamano e creano una placida e lisergica nenia e c’è poi “The Coffeen” tra il grunge e dei Doors narcotizzati e scorbutici. “You Must Be Certain of the Coffeen” è un incendio che divampa tra i territori del goth rock, del punk, dei riff metal della prima era, del rock datato. Mezz’ora che si vive con intensità e coinvolgimento, con una rifinitura generale dei pezzi buona e tanto istinto e modo di proporsi che sembra sfrontato e fuori dalle righe. Proprio come da subito comunica quella bara con l’effige di una caffettiera rovesciata.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10