copthecoyotesd(Autoproduzione) Sound marsigliese o sound dell’Arizona? Sound della costa sud francese o americano? Sound alternative rock e con un pizzico di desert rock e stoner. Questa realtà francese si presenta in modo stuzzicante, sia nella musica che per il nome della band, copertina di “The Wedding” e non da meno per il proprio sito ufficiale “ QUI http://www.coyotesdessert.com/”. Quattordici pezzi ammantati di distorsioni roche, forti, a metà tra grunge e stoner, per melodie cantilenanti, continue, degnamente alternative. Non sono canzoni dalle strutture particolari, ma vengono giocate su melodie continue e momenti roboanti alla Kyuss, in alcuni casi, vedi “A Lady”. Il tipico sound arso, polveroso e asciutto come un deserto. Un basso fragoroso che gioca per fatti suoi o si allea alla batteria ora e alle chitarre poco dopo. Ovviamente non mancano momenti ‘liquidi’ quasi acid, ma credo che in fin dei conti i Marsigliesi se la giochino principalmente su uno stoner che alza, abbassa, sfuma, capovolge e richiama continuamente uno stoner d’ordinanza. Al diavolo adesso il discorso sui generi! Questo dessert del coyote ha davvero un sound cremoso e duro, forse l’unica cosa che nella ricetta andrebbe rivista è quell’atmosfera generale di ripetitività nelle melodie, le quali spesso sanno di qualcosa di malinconico ed indolenzito. Quando i Marsigliesi se la passano a suonare con ironia ecco che saltano fuori momenti molto più memorabili, vedi “Nostalgia” o “Apollo Creed”, molto Queens Of The Stone Age. Ai The Coyotes Dessert serve un pochino di autoironia, che di certo posseggono, in più nella musica. E’ una mia impressione, un gusto personale eppure non mi sento di trovare punti critici ulteriori in un sound che in fin dei conti risulterebbe gradevole a chiunque si droga di sonorità di questo tipo.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10