(Hot Steel Rec./Andromeda) L’alternative rock/grunge di questo album viene da Capoterra, vicino Cagliari, ed è stato inciso da tre ragazzi, che hanno già realizzato l’album “Tempesta di Soli”, curato da Samuele Dessì, collaboratore di tanti artisti, tra cui Vasco Rossi. Andrea Cannucci canta e suona la chitarra, distorta in modo graffiante e (personalmente ricorda la distorsione degli Arctic Monkeys) con Nadir Serra e Marco Cardia, al basso e batteria, a tenere i ritmi sempre in velocità e contribuendo con un impatto sonoro ragguardevole. Escludendo i primi brani, tra cui l’iniziale “Un Buco Immenso” giocata su calma e fragore (riporta alla mente alcune atmosfere dei Faith No More “King For A Day…”), si deve arrivare a “Colada” per raffreddare gli animi dei tre e indurli a tacere l’adrenalina, offrendo così un scorcio di meditata calma apparente. “L’Aurora E’ Una Bugia” è una canzone in tre parti, un tantino stucchevole con le sue atmosfere stiracchiate e il cantato che s’incolla a queste lungaggini, senza dare un contrappunto melodico. Semplificarla in un solo brano poteva essere una scelta oculata. “Immersi Nel Sangue” è una scossa a metà tra il grunge e il punk; tuttavia la migliore espressione del rock dei tre è il trittico finale: “Anestetizza e Sorridi”, “La Notte Dei Cristalli” e “Inutile Stasi”. Tre pezzi con variazioni, giochi di distorsioni e un cantato che finalmente si affida a qualcosa di diverso anziché tirarla per le lunghe con quella vocalità che si perdono negli accordi. Qualche brano non è un sviluppato efficacemente, rischiando con alcuni di confonderli tra di loro, ma la proposta dei tre sardi nell’insieme è meno scontata di tante cose del genere che si odono in giro. Non cercano la melodia a tutti i costi, pestano con disinvoltura e schitarrano con criterio. Auguro loro solamente di perfezionarsi sul songwriting.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10