copthefiniteb(Autoproduzione) Una band di rock/metal cristiano è qualcosa al quale guardare con distacco, quanto una che inneggia a tutte le legioni del ‘piano di sotto’. La religione non è un bene, lo è solo per chi ne ha bisogno e non si rende conto di ciò che questo bisogno comporta. Tuttavia un messaggio cristiano è insito in questo duo dei polistrumentisti Donny DePaola e Mike Nicholas. Il primo è voce, basso, chitarra e piano, il secondo è batterista, voce e anche lui come DePaola partecipa alla stesura dei testi e delle musiche. Da subito andrebbe da descrivere le atmosfere delle canzoni spesso ricche di squarci quieti, toni riflessivi in contrasto con fasi più dure che sono o di stampo metal oppure di un rock molto energico. Un bilanciamento delle due cose esposto per l’intero album. Alcuni tratti ricordano tenue sonorità degli anni ’70: passaggi sporadici e ricchi di una musicalità appunto old style, più per il timbro delle melodie o per qualche tocco delle chitarre nelle fasi dei solo. In altri momenti sembra di avvertire qualcosa dei Metallica, quelli più melodici e meno spinti. I due musicisti seguaci di Cristo si sono creati l’album da soli, con la pazienza, il tempo i propri strumenti e l’ausilio del computer. La pulizia sonora e la pienezza dei suoni sono davvero buone e le canzoni si evidenziano più per questo ordine, per l’atmosfera di celebrazione del Figlio di Dio che avviene attraverso campi melodici ricchi di sei corde. I brani spesso sembrano un crescendo: inizi sommessi che si sviluppano piano e montano poi a fasi più dure, ma mai troppo esagerate nell’impatto, nonostante l’impressione di solidità che le canzoni emanano, anche a causa di una struttura ritmica ben congegnata tra batteria e basso. I brani variano molto, pur non esprimendosi per un vero e proprio progressive, anche in questo i The Finite Beings riprendono quella ricchezza dinamico-sonora proprio delle band rock degli anni ’70. C’è malinconia o comunque una certa serietà nei brani, le atmosfere alla fine non sono mai leggere e tuttavia le melodie sanno essere sufficientemente accattivanti. I testi? Beh potreste immaginarli. Chi scrive ne ha letto qualcuno, ma lascia volentieri a lettori e ascoltatori lo spazio e il tempo per approfondirli.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10