copthefinitebeings(Autoprodotto) Musica sostanzialmente cristiana, creata da questo duo del New Jersey. Temi e verità biblici rielaborati a livello lirico su esperienze personali. Sicuramente non compatibile con chi scrive la presente recensione, ma mi ritengo sufficientemente professionale per andare oltre e riconoscere un certo valore nei testi, ben composti, ben musicati. Il problema di fondo però è una mancanza di identità, anzi, una confusione di identità. Intanto si parla di qualcuno con qualche visione teologica, con ispirazioni bibliche e cristiane, con una fede recentemente ritrovata… che si fa promuovere dall’agenzia Rockmetalbands, che già dall’indirizzo email offre il mitico numero 666. E’ come dire, sono di sinistra e mi faccio fare la campagna elettorale dalla destra. Certo, business is business, ma nelle undici tracce che compongono questo lavoro c’è dentro un bel minestrone. In generale, e prese singolarmente, sono delle canzoni carine di rock moderno, con qualche influenza alternativa e diverse ispirazioni prese da un vasto scenario rock e metal. Ma manca un vero filo conduttore e certi pezzi, ve lo giuro, credevo fossero delle cover…. come “Stubborn Creatures” che è praticamente uguale a “Under The Bridge” dei Red Hot Chili Peppers, o “Utterances” che ha un che di rubato in giro … e “Grasp Of Its Hold” che veramente mi suona di quasi plagio. Pezzi come “In The Shadow”, “Awaken In The Night” sono ben fatti, ottima “Selfish” e pure “The Adversary” anche se non toglie quella sensazione di roba presa altrove. Nonostante le cose positive e la buona qualità di esecuzione, l’insieme non mi convince. Mi delude, e non riesce assolutamente a far breccia nel mio sistema emozionale, che è lo strumento che uso per ascoltare la musica che amo.

(Luca Zakk) Voto: 5/10