(Eisenwald) Freddo intenso e melodia che genera un tepore violentato da atmosfere doom e post metal. Sesto album per gli statunitensi The Flight of Sleipnir, un sesto lavoro che conferma la brillante vena artistica del quartetto dal Colorado. Cinque brani intensi, tre quarti d’ora suggestivi ed evocativi, instabili, proibiti e subdolamente malvagi. “Awaken” lacera nei suoi oltre dieci minuti di pazzia lenta e cinica, con linee di basso cariche di pathos e parentesi acustiche di irresistibile tetra bellezza. Crudele “Tenebrous Haze”, rituale “Earther Shrouds”, arricchita da clean vocals di magnetica potenza. La strumentale “Voices” è un capolavoro e quel violino racconta disperazioni e malinconie più grandi del mondo. La conclusiva “Falcon White” sta in equilibrio tra un post doom catchy con arpeggi suggestivi resi superbi da assoli maledettamente blues. Teorie stoner, suggerimenti prog, calore vagamente post jazz aiutano a rendere “Skadi” un album superbo, il quale si rivela pienamente solo dopo vari ascolti, ascolti che diventano ogni volta più intensi, più provocanti, più destabilizzanti.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10