copthegraviators(Napalm Records) Il tipico doom, quello di come dovrebbe essere da tradizione, è ben catalogato nei nove pezzi di “Motherload”. Doom sporco ed ossessivo e con alcune divagazioni psichedeliche e accenni di rock lercio, a volte sudista, altre volte nettamente e solo puramente old-style. La band svedese The Graviators coltiva nelle proprie maglie sonore il ricordo di un rock di tanti e tanti anni fa, anche attraverso una produzione che gioca a rendere i suoni corposi. Il riffing proposto è basso, si esprime con tirate brevi e fraseggi ridotti. La batteria ha un’andatura vintage. Il tutto però è robustezza al massimo livello. Alcuni pezzi hanno il tono di un rituale selvaggio, di una celebrazione del suono scarno ma diretto ed immediato. Un tocco seventies. I momenti vagamente lisergici conferiscono un aspetto ancora più carico di storia. La storia dei Black Sabbath, perché dietro quelle tribolate andature ossessive e grigie ci sono loro. Sempre loro, quando si parla di doom.

(Alberto Vitale) 7/10