(Bastardized Recordings) Il combo di Francoforte The Green River Burial è approdato a questo primo album nel giro di quattro anni. La crescita fatta attraverso pubblicazioni minori e concerti raggiunge il suo apice in questo “Separate & Coalesce”, atto di undici pezzi di matrice hardcore moderno e continue puntate nel deathcore. Mert, il vocalist, e compagni non riescono dunque mai ad essere dei figli minori degli Agnostic Front (come a tratti potrebbe sembrare) nei brani. Indugiano in ogni brano in breakdown marcati da veri deather con il risultato di inasprire il sound. Chiarita la dinamica delle loro composizioni non si può negare ai quattro di essere una band d’impatto e sorretta da una produzione adeguata. I più arguti avranno già inteso che i TGRB si rivelano la tipica band ben “impacchettata” e muscolare ma segnata da un livellamento generale dei pezzi. “Bullsharks” si differenzia da “No Tomorrow”, “Lose Lips” o “The I Am” perché dall’inizio fino alla fine ha un atteggiamento molto più deathcore, con qualcosa che mi ha ricordato alla lontana gli ultimi Slayer, mentre le altre tre segnalate spostano l’asse nettamente sull’hardcore. Nella situazione simile a “Bullsharks” si ritrovano “Matriarch Utopia” e “Colossus”. Ben riuscite “Reinvent the Real” e “L Tranger” nelle quali si mette in mostra anche qualcosa di più thrash metal. In tutto questo scorrere di potenza e rabbia manca “il particulare”, la distinzione, i brani che possano permettere di raccontare qualcosa in più su “Separate & Coalesce”. Sommariamente parlare di una sufficienza è ingiusto, esaltarli sarebbe inopportuno. Loro sono giovani e già dimostrano di avere lo spirito giusto per menare mazzate, ma alla musica non si può chiedere solo questo.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10