copthelevitationhex(Autoproduzione/High Roller Records) I The Levitation Hex sono una band formata da membri di Alchemist, Alarum e Aeon Of Horus, dunque si parla di un metal fatto in terra australiana e da musicisti con tendenze techno thrash/death metal. I The Levitation Hex tuttavia propongono un sound abbastanza sperimentale, attraverso suoni d’impatto, robusti, ma puliti; l’album ha dunque una dimensione power prog spesso alla deriva verso atmosfere vagamente post metal e nelle quali spuntano anche intermezzi più quieti e quasi psichedelici. Immaginate una fusione tra Fear Factory, Voivod, Pantera, Prong, Tiamat e altro, più di tutto immaginate una fusione tra idee, atmosfere, tipo di melodie e forse arriverete ad intuire questo sound che denota un thrash molto spinto e poi ancora avanza verso territori avant-garde. Le parti più soft, gli spunti neo-psichedelici sono sicuramente quelli che vanno a solleticare maggiormente l’attenzione e il piacere dell’ascoltatore, mentre la dorsale più dura di questa catena di metal estremo e pesante lascia vedere i segni di qualcosa non propriamente originale e tuttavi gradevole, almeno per chi ha sensibilità verso questo metal che sembra avere un’identità di fine anni ’90. La buona registrazione e produzione dell’album non rende i suoni datati, sia chiaro, è lo stile a risultare un po’ vecchio stampo, soprattutto nelle progressioni e riff in mid-tempo con il groove che serpeggia senza sosta e in modo debordante. In definitiva Mark Palfreyman (Alarum) bassista e voce, Ben Hocking (Aeon of Horus) batterista, Scott Young (ex-Alarum) chitarre e Adam Agius (Alchemist) voce, chitarre e programming, creano un alchimia sonora ben definita, sicuramente poco originale ma dalla resa finale gradevole, grazie anche ad un set di canzoni che si dimostrano ben legate tra loro e senza troppe escursioni in territori sperimentali o in atti di ruvida e claustrofobica violenza. C’è tanta melodia in questo lavoro degli Hex, anche se distribuita con attenzione e parsimonia. Infatti la conclusiva “Dream Defecit” a mio avviso da sola meriterebbe l’acquisto di questo lavoro, tanto è esponenzialmente ben riuscita rispetto a tutte le altre.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10