(Massacre Records) Giungono al quinto album i tedeschi The Prophecy 23, paladini del genere da essi definito come ‘fresh metal’, che altro non è se non quello che all’inizio degli anni ’90 era conosciuto come crossover. Il sound della formazione teutonica è infatti un mix esplosivo di S.O.D., Beastie Boys, Stuck Mojo, una spiccata attitudine punk ed un’aggressività che talvolta, tra una gang chorus e l’altra, sfocia in territori death metal, il tutto all’insegna del divertimento più sfrenato, sulla falsariga degli Anthrax più cazzoni e i citati Beastie Boys. “Chill ‘Em All” aggredisce con un riff veloce e tagliente, dove si alternano parti rapppate, growl e gang vocals, prima del finale cadenzato di matrice hardcore. Il ticchettio di un orologio scandisce la title track come fosse un metronomo, dietro al quale la band si sbizzarrisce tra sfuriate hardcore, parti mosh ed un finale con cori ariosi ed anthemici. Decisamente più punk “Work Eat Sleep Repeat”, dominata nuovamente da gang vocals che ricordano un po’ i Biohazard di “Howard Beach”. Tra gli highlights va segnalata la travolgente “Fresh Metal Fights Fascism”, dalla ritmica cadenzata guidata dal basso, che precede un’accelerazione finale che molto deve agli Anthrax. Sfido chiunque a tenere testa e collo fermi durante “23/7”, mid tempo spezza vertebre tanto semplice quanto irresistibile. Un album tanto spassoso quanto tamarro, di quelli da ascoltare a volume illegale, in auto e con i finestrini spalancati. Il divertimento qui è assicurato!

(Matteo Piotto) Voto: 8/10