(autoproduzione) Ampio il core dei The Sinatra’s. Un core che subisce pesanti iniezioni di post e nu metal, di noise e hardcore, oltre a una discreta matrice rock and roll che vive in alcuni riff che caratterizzano le canzoni di “Nerves”. Riff immediati e corrosivi, semplici e al vetriolo, nervosi. Il groove è spesso, le distorsioni sono la corrosività intossicante e deborda insieme a quel senso di rabbia, sparato al massimo grado nelle tinte dell’album. Il cantato poi veicola bene quel sentimento di rabbia e sfogo. L’umore generale è sempre teso, i pezzi presentano anche fasi quiete, ma sempre spazzate via da impeti e scatti. Si ammira i The Sinatra’s per il suonare in modo fragoroso e con un impasto tra le chitarre e una sezione ritmica che irrobustisce il suono e contribuisce al suo dinamismo. “Nerves” per certi aspetti guarda a se stesso, attraverso un sound che non accetta eccessive contaminazioni e per tanto già dopo poche canzoni lo ‘stampo’ del suono e il suo carattere si fissano nella mente dell’ascoltatore. The Sinatra’s con questo nuovo album mostrano personalità e una direzione, un proprio modo di suonare. “Shelter” spacca in due questo tornado di circa quaranta minuti di musica che si agita nell’album, la canzone infatti è basata su piano e voce e funziona bene come spartiacque. Presente anche la cover di “Helter Skelter” dei Beatles, riletta con semplicità e sconquasso da parte di tutti i musicisti della band.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10