(Apollon Records Prog) Anche se concepito come album diverso (l’etichetta li pubblica a distanza di due settimane) questo capitolo è stato registrato assieme al Volume I (recensione qui), si rivela più fedele al titolo, a quell’ombra che aleggia e che vuole coprire tutto. Un capitolo molto più oscuro, per l’appunto, più angosciante, più introspettivo e più devoto al suono naturalmente tetro del sassofono. Il quartetto norvegese riesce a dipingere contorte figure musicali sulla vibrante tela dell’etere, innalzando drammaticamente una ambientazione noir qui esaltata in maniera sublime da un sassofono più dominante, più padrone della dimensione solista. Il lunghissimo brano intitolato “The Shadow of the New Praetorian” è un po’ il tema principale (occupa quasi la metà della release): un espressività tra il psichedelico ed il cinematografico, quelle scene da film crime-noir e quelle divagazioni verso territori onirici sconfinati. Ci si spinge ai confini del noise cosmico con “Supernova”, mentre la band si scatena in incalzante jazz-rock jam sulla poderosa “Beehive”, forse l’unico brano più riconducibile al primo episodio. Malinconia uggiosa con “Chiaroscuro”, ancora noise con una evoluzione sensuale sulla conclusiva “Dunes”. Se il precedente volume era una forma di erotismo musicale, questa seconda parte è un po’ una grandiosa rappresentazione sonora della malinconia dopo il fervore dell’eccitazione, del silenzio dopo il baccano, della solitudine dopo il fugace sesso senza amore in uno di quei periferici locali di meretricio.

(Luca Zakk) Voto: 10/10