(SPV/Steamhammer) Pare che l’ingresso di Michael Ehré nei Gamma Ray sia stato particolarmente fruttuoso: non solo ha dato nuova linfa alla band di Kai Hansen, ma ha stretto una amicizia con Henjo Richter che ha generato la nascita della nuova band The Unity, e la pubblicazione di questo debut. I due gammers sono affiancati dagli strumentisti dei Love.Might.Kill, terza band di Ehré, e dal cantante italiano Gianba Manenti; stilisticamente, i nostri propongono un sound a cavallo fra power metal e rock, sulle coordinate che vanno per la maggiore in questi anni. Non che il disco parta male, ma “Rise and fall” è il più classico dell’heavy/power teutonico, un brano dalla buona struttura ma abbastanza canonico; molto meglio l’energia “No more Lies”, dove un gran ruolo svolgono cori e tastiere. “Firesign” ha il fascino degli Avantasia – non si tratta dell’unico brano su questa scia, evidenzierei anche l’hard rock patinato di “The Wishing Well” e la conclusiva “Never forget”, il cui refrain assona con quello di “The Story ain’t over”. La frizzante “Close to Crazy” è forse l’unico brano che ricordi veramente da vicino i Gamma Ray; ma è troppo scopiazzata “The wishing Well”, che con le sue tastiere sembra prendere in giro un certo sound fine anni ’80. Davvero interessante, invece, “Redeemer”, che parte come un hard rock un po’ sguaiato ma poi ha dei passaggi di spessore, a tratti quasi epici. Insomma, bello ma non bellissimo: i The Unity devono ancora limare qualcosa per raggiungere il top.

(René Urkus) Voto: 7/10