(Masked Dead Records) Molta oscurità, infinita oscurità. Senso di paura, di terrore. È davvero materializzazione di incubi espressi con sole voci, con il canto. I The Voices, infatti, sono un progetto italiano sperimentale ed in un certo senso avant-garde completamente basato sull’esibizione a cappella, ovvero solo canto e nessun strumento musicale. Canto, espressività teatrale, cori di diversa profondità timbrica che creano ambientazioni tetre sostituendo qualsivoglia approccio musicale proveniente dagli strumenti. “If Nightmare Could Sing” è il terzo lavoro di questa one-man band (capitanata da Paolo Ferrante). Ed è proprio questa la particolarità del lavoro! Ascoltando l’album emergono una infinità di cori, di voci, di percorsi labirintici attraverso meandri oscuri… si avvicendano ed affiancano tonalità di voce ad ampio spettro, dalle baritonali fino alle divagazioni growl, cori che scandiscono il ritmo, voci dissacranti, ironiche, poetiche. Un vasto range che proviene dalla sola ugola del Ferrante! Il percorso si inerpica su sentieri etnici e tribali ma anche ispirati alla musica classica, all’industrial, passando per teorie metal ed un’altra manciata di stili musicali che qui non si manifestano palesemente ma si affacciano provocatoriamente. Emergono una infinità di stati d’animo dalla voce dell’artista: la paura è dominante, ma anche la rabbia ed un senso maligno, oltre che ira, speranza, delusione, instabilità… tutte componenti intelligentemente combinate per dar vita ad una delle forme più contorte di incubo mai concepite

(Luca Zakk) Voto: 8/10