(AOP Records) Sempre più cinici ed efferati gli austriaci Theotoxin, i quali giungono al quarto lavoro, con il loro impegno che mira sempre e solamente al concepimento della suprema arte oscura. È sufficiente la opener “World, Burn for Us“ per rendersi conto del livello ormai raggiunto in questi sei fruttiferi anni di attività: un brano coinvolgente, ricco di cambi, ricco di groove, estremo ma intelligente, incalzante ma curato e dettagliato. Black metal supremo con “Catastrophe in Flesh”, pezzo che riesce ad evidenziare la tecnica, i riff appartenenti ad un metal sostanzialmente tradizionale incorporato in un assalto frontale micidiale. Il mid tempo di “Towards the Chasm” trasuda malvagità, l’incedere di “After Thousands of Years” genera dipendenza, la rabbia di “…Of Rapture and Dissolution” trascina dentro inferi macilenti, resi ancora più surreali dall’ inquietante intermezzo atmosferico. Dopo la marziale e progressiva “Totenruhe”, un tributo ai grandi Marduk, con un’ottima e personale cover di “Frontschwein”. “Fragment: Totenruhe” conferma l’inarrestabile crescita di questo quartetto di Vienna, una band che riesce a mettere in piedi un black metal tanto tradizionale quanto innovativo, attingendo a piene mani da teorie norvegesi, da spunti francesi, da auree tedesche e -ovviamente- dalla tipica devastazione discendente dalla Svezia. “Fragment: Totenruhe” è black metal puro, intenso, irresistibile, lacerante, devastante e maledettamente sulfureo!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10