copThreemonks(Black Widow) Basso, batteria. E fino a qui siamo nel territorio rock, forse metal. Poi ci dovrebbero essere le chitarre, e forse qualche tastiera, un vocalist. Ma cosa succede se ci fosse solo lo strumento più sacro, ed allo stesso tempo più dissacrante? Cosa succede se il basso e la batteria devono sostenere un organo? Musica da tastiere, roba elettronica, deviazioni synth pop? Niente rock e metal? No, non credo… dopotutto l’organo, oltre alla sua storia millenaria (sembra risalga al III secolo A.C), ha sempre avuto un ruolo importante nel rock e specialmente nella sua sezione più peccaminosa e pagana: il metal. Vero o digitale, campionato o suonato, l’organo vanta il fatto che non si possano probabilmente contare le introduzioni di album o canzoni che lo comprendono (pensiamo solo a pezzi leggendari come “Mr.Crowley” di Ozzy), per non parlare dell’accompagnamento, dell’atmosfera di centinaia di canzoni catalogate nei vari sotto insiemi del metal (prog, doom e black, tra questi). E questo senza pensare alle sue evoluzioni tecnologiche, Hammond in testa, che hanno segnato stili e modi di comporre musica. I Three Monks, Italiani, semplificano le cose, con una idea geniale: organo, basso, batteria. Non c’è nemmeno la voce (ma con uno strumento come quello sarebbe forse d’impiccio). Il loro semplificare da origine al loro secondo album: sette imponenti tracce, per un totale di quasi un’ora di musica sublime, trionfale, misteriosa, dissacrante, mitologica, mistica. Creano materiale coinvolgente che potrebbe ispirare altre mille canzoni di metallo più o meno estremo. Tracce che generano espressività, dimostrano capacità melodica e tecnica notevoli, svelano segreti di uno strumento semplicemente fantastico, mitologicamente inquietante. E’ impossibile non associare “Into Mystery” ad idee di horror rock. “The Holy Circle” è terrore, paura, fede, eresia. Imponente la colonna sonora di avventure babilonesi rivelata con “The Battle Of Marduk”. Gloria in “The Strife Of Souls”, poesia sulla conclusiva “Toccata Neogotica #5 (Epilogue)”. Moderni ed antichi. Neogotici e classici. Eccessivamente rock ma conservatori di tradizioni. Divini ed infernali. I Three Monks sono scuola. Esempio. Regola. Sono l’adorazione cieca verso un qualcosa, un sublime fanatismo verso uno strumento che anche con un singolo accordo, come nessun altro scatena emozioni, sentimenti, assurde relazioni tra il mondo terreno e quelo spirituale.

(Luca Zakk) Voto: 8/10