(Listenable Records) È il quinto disco per la band tedesca dalla Foresta Nera. Un black metal ricco di melodia, sempre incalzante, oscuro ma coinvolgente, tagliente ma atmosferico, capace di evoluzioni progressive ma anche di ritmi ossessivi e travolgenti. È sufficiente farsi ipnotizzare da pezzi quali “Ungemach (Stilles Ende)” per capire il livello qualitativo raggiunto dal gruppo: black metal, progressive metal, sonorità vintage, strumenti non convenzionali… un brano superlativo, immenso, sempre e comunque imprevedibile, sia per il genere che per la stessa fantasia dei Thron. Subito accattivante e melodica l’opener “The Serpent’s Path”, incombente “Hubris’ Crown”, provocante “One Truth, One Light”, incisiva “The Hunter And The Prey”, altro pezzo pieno di sorprese che arrivare a progressioni che fondono l’elettronica con il sassofono. Non è avara di sorprese nemmeno la contorta e conclusiva “The Metamorph’s Curse”. Dietro una bellissima copertina di Daniele Valeriani (Mayhem, Dark Funeral, Mysticum, ecc.), “Vurias” è molto ben registrato, suonato con maestria, offrendo una dimensione sonora che convince, esalta, travolge e… sorprende ascolto dopo ascolto, svelando dettagli e aspetti sfuggiti negli ascolti precedenti. “Vurias”, in questo modo, non solo vanta il fascino di quel velo di inaspettato mistero, ma riesce a essere accessibile anche al primo ascolto.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10