copythoneomis(Autoproduzione) Eric Horner, musicista un po’ strano, un po’ pazzo. Sicuramente qualcosa di strano ci deve veramente essere, visto e considerato che è chitarrista session per Vrangsinn sul territorio USA. Ma Eric Horner non se ne sta li ad aspettare Vrangsinn. Eric Horner scrive musica. Compone musica. Musica dannatamente buona, con la sua band, i Throne Of Malediction. Ed in attesa della pubblicazione del loro prossimo album ha voluto proporre un EP (lungo come un album) dove si possono sentire diversi pezzi suonati con particolari ospiti. Ci sono vecchi membri della band, c’è Vrangsinn in persona: E ci sono cover, ci sono versioni demo. Non contento, ha voluto aggiungere alcuni brani degli Irreverant Soul, la band capitanata da Jessica Horner, che poi è anche membro fisso dei Throne. Nonchè sua compagna. Tutto fatto in casa sostanzialmente. Una vera azienda a conduzione famigliare che genera un sound malato, marcio, inquietante. L’EP contiene tredici pezzi. Otto dei Throne e cinque degli Irreverant. Il sound dei Throne risulta elaborato, si sente che la band sta facendo progressi; stupenda la opener “Born Of Innocence”, che mescola un thrash melodico ad un black quasi sinfonico d’effetto. Bellissimo il duetto tra la voce di Eric, marcia, crudele, infernale e quella di Jessica, angelica, pura ma estremamente perversa. Toni decisamente più incazzati su “A Burden Of Ages”, dove si sente una marcata influenza di black norvegese, roba cruda, diretta, lacerante. Epica e melodica la bellissima “Not Meanth For Me”, mentre trovo veramente ben riuscita “What Will Never Be”, nella quale il basso è affidato a Vrangsinn: per chi conosce l’artista norvegese, è estremamente chiaro il suo stile, il quale offre qualcosa in più ad un pezzo sicuramente molto ben fatto. E’ noto che Vrangsinn non suona cose che non gli piacciono. Interessante anche “The Circle”, diversa dal resto, molto tribale, molto carnale. Strana ed ipnotica “The Sins Within”. Gli Irreverant Soul, invece, propongono qualcosa di molto più brutale e crudo, decisamente sperimentale: dopo l’inquietante intro c’è la massacrante “From What Is Dead”, che vanta un suono da catacomba, pesante, devastante. Pesante anche il sound di “Moonlight And Death”, mentre risulta piacevolmente assurda la finale “Grief”, che esce dagli schemi, proponendo un pezzo basato sul piano capace di trasmettere sofferenza ed angoscia. Nello split ci sono due cover ben riuscite e ben interpretate: “Solitude” dei Candlemass, e “Troops Of Doom” dei Sepultura. In un certo senso evidenziano le influenze di Eric e Jessica, e fanno capire come possano portare all’estremo certi concetti. Un EP molto bello, che fa della sua componente grezze la sua ricchezza, evidenziando quelle sonorità prettamente underground che in un certo senso avvicinano l’ascoltatore all’artista stesso

L’EP é disponibile gratuitamente, e l’artista ne sostiene la libera diffusione. Può essere copiato condiviso con scopi non commerciali.

Link: http://throneofmalediction.bandcamp.com/album/rites

(Luca Zakk) Voto: 7/10