coptourniquet(Pathogenic Records) Album di spessore, importante. Album notevole. Semplicemente bello e magistralmente potente, scritto dal batterista e autore dei Tourniquet Ted Kirkpatrick (e pubblicato dalla propria etichetta), accompagnato nei diversi strumenti da più artisti: i chitarristi Marty Friedman, Chris Poland, Bruce Franklin (Trouble), Tony Palacios (Guardian), Rex Carroll (Whitecross), Michael Sweet (Stryper) e i vocalist Dug Pinnick (King’s X, KXM), Gabbie Rae, Kevin Young (Disciple), Blake Suddath (Your Memorial), Nick Villars (Sleep Star Ignition) e Luke Easter (Tourniquet). Un insieme di grande qualità per un heavy, speed, thrash metal potente, ma ancora di più sommamente melodico. I giochi al ricamo delle sei corde sono sempre interessanti e diventano emotivamente coinvolgenti negli assolo. I tratti in stile power metal sono diffusi, assonanze con Rhapsody e Stratovarius e non da meno concessioni allo stile dei Metallica degli ultimi anni, ma ciò che stupisce nelle inflessioni sul moderno è qualche passaggio sul metalcore, cioè fasi in breakdown e strutture nu metal e modern thrash che contrastano fortemente con le soluzioni classiche. Il tutto non stride, ma l’ascoltatore meno avvezzo alle modernità potrebbe avvertire queste soluzioni prevedibili. Il tratto stilistico dell’album è dunque bilanciato tra più stili, i quali si susseguono con naturalezza. Resta inteso che il tasso esecutivo (amplificato da passaggi progressive), ma più di tutto l’emotività, il feeling, il grado di coinvolgimento in questa atmosfera metal sono qualcosa di sensibilmente evidente. Grandiosa “Let the Wild Just Be Wild” con la partecipazione di Gabbie Rae, Nick Villars e Rex Carroll. La Rae presta la sua vocalità in modo eccellente, ma tutta la canzone si sviluppa in un crescendo dove le melodie diventano secondo dopo secondo più scorrevoli ed epiche. L’epicità è qualcosa che tocca più punti in “Onward to Freedom”. “Let the Wild Just Be Wild” è seguita da “No Soul” nel quale tra i vari musicisti compare Doug Pinnick dei King’s X, per un altro pezzo non da poco! Chiude “Cage 23”, canzone sul country rock e sempre con la Rae al microfono. Un altro modo per fare qualcosa di diverso, all’interno dello stesso album e con un tocco piacevole. Bravo Ted, ottimo album.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10